Sulla scia dell’incontro presso il nostro Centro culturale.
Il magistrato Guido Brambilla accusa la propria categoria in un pamphlet coraggioso che spiega tutti i limiti, anche filosofici, dei nostri tribunali e dei nostri giudici.
Il paziente è stato visitato infinite volte. I troppi fascicoli. I processi che non finiscono mai. Le sentenze sul filo della politica. Ma forse una vera diagnosi della malattia non è mai stata fatta; o meglio tutte le spiegazioni e le polemiche hanno ridotto l’angolo visuale sui mali, e che mali, della giustizia italiana…
→ Stefano Zurlo – “Il Giornale” 3.6.15